LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Giovanni Rossato
Del dio delle donne insaziabili e della pazzia

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

 

 

Ci ha guidati il vino,

per un tratto di strada

 

ridevamo allora,

cantavamo,

insulti e botte (a volte)

e non era un gioco;

si moriva con qualcuno accanto

ed era silenzio senza rimpianto

per giorni,

 

ci fermavamo,

 

con il bicchiere in mano (le ombre o le tazzette delle osterie)

odorava acre quando si versava

scendeva nella gola vivo e sporco

come l’umana natura

che ricorda l’essere nati per marcire

e rinascere poi

per un attimo di splendore

sotto e nel sole di luglio

nella nebbia di novembre

nel gelo di gennaio

e nel vento di marzo.

 

Maturava in noi come il bisogno di lavorare,

fottere e amare

anche quello di riposare

poi,

come ogni cosa che deve essere per stare,

come il vino riposa nella botte.

 

Poi Lysios ci ha lasciati,

è salpata la sua nave,

non può abitare nei limpidi calici

che feriscono senza guarire,

 

ora,

 

questo mondo non conosce il riposo

dell’aver vissuto;

si muove,

come una giostra inceppata

che nessuno vuol riparare.

 

Nessun uomo sulla terra.

 Giovanni Rossato - 03/03/2020 13:59:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Grazie Alessandro e Ferdinando, la mia penna è guidata dall’occhio che vede un mondo ormai ben poco umano.

 Ferdinando Giordano - 03/03/2020 12:04:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Bravo. Mi pare così da tanto. Grazie, sempre.

 alessandro venuto - 03/03/2020 11:00:00 [ leggi altri commenti di alessandro venuto » ]

bellissima ode a Dioniso, ebbro di vita. grazie.

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.